giovedì 24 gennaio 2008

27 gennaio GIORNO DELLA MEMORIA

SE QUESTO E' UN UOMO

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando la sera
Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce la pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì e per un no

Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno:

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli:
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri cari torcano il viso da voi.

Primo Levi


non dimentichiamo chi ha sofferto

chi è morto

chi ha subito ingiustizie

ricordiamolo per non permettere che qualcuno soffra

che qualcuno muoia

che qualcuno subisca ingiustizie...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Primo Levi tocca il nostro cuore, risveglia l'empatia verso gli altri con questa poesia, che è anche la prefazione al suo romanzo*. E' vero non dobbiamo dimenticare ciò che è stato, ma sopratutto dobbiamo aprire gli occhi e prendere coscenza che ciò che è stato si ripete anche oggi, anche in questo preciso istante.
Ciò che è stato è dentro di noi, la belva assetata di sangue è accovacciata nell'angolo buio della nostra mente. Sapere che quel mostro è parte di noi deve aiutarci a tenerlo sempre a freno. Eloe